"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

venerdì 13 giugno 2014

Discorso d'insediamento

Pronunciato dopo l'elezione davanti al Consiglio Comunale del 9 giugno 2014
Colleghe e colleghi Consiglieri, prima di proseguire i lavori di questa serata mi pare opportuno indirizzare all'Assemblea e alla popolazione tutta un breve saluto e un auspicio su come vorrei si svolgessero i lavoro futuri di questa assise.
Ringrazio innanzitutto coloro che mi hanno accordato la loro fiducia e anche quanti, per comprensibili motivi, invece non l’hanno fatto. Il vostro voto mi chiama ad un’importante responsabilità che spero di essere in grado di assolvere degnamente. Da una parte sarò infatti chiamato a dirigere i lavori di questo consiglio. Mi impegno a farlo con imparzialità, equilibrio e buon senso, consapevole del ruolo istituzionale e di garanzia che mi compete. Dall'altra parte sarà chiamato a rappresentare l’intera Assemblea Civica (senza distinzioni) e a costruire questo inedito ruolo che è il Presidente del Consiglio Comunale. Si tratterà di un duro lavoro, sono infatti consapevole che la stima e il rispetto per questa nuova figura non si possono imporre, ma solo guadagnare con il tempo e le azioni. Credo però questa opera possa essere feconda e utile per portare (sempre più) il Consiglio Comunale al centro della vita democratica del nostro paese, quale luogo d’incontro delle diverse anime che compongono la nostra comunità locale
Sono uomo di parte e fiero della propria identità politica, della propria fede e della propria appartenenza ad una determinata comunità ed è proprio per questo che non temo il confronto. Credo infatti che proprio dal confronto, a volte magri duro e aspro, tra idee e visioni differenti possa nascere una grande ricchezza utile a far progredire la nostra realtà.Qui però mi impegno ad essere “figura di garanzia”, a rispettare e far rispettare, non solo le opinioni altrui, ma soprattutto le persone stesse che le esprimono.
Sarà mio compito, nell'osservanza del regolamento, garantire un giusto equilibrio tra il diritto della maggioranza a governare e quello della minoranza di esercitare il controllo. Spero inoltre che in questo luogo si possa sviluppare un dialogo e un dibattito franco e sereno volto a ricercare quanto è meglio per la nostra comunità. Siamo chiamati a costruire una buona politica non fatta di urla e accuse, ma di confronto,mediazione, compromesso nobile con la realtà che ci circonda, ma soprattutto instancabile ricerca di un bene superiore. Dunque mi auguro che in particolare sulle vicende di maggior importanza per la nostra comunità si riesca ad andare oltre le sterili contrapposizioni ideologiche, per arrivare, come già in passato, a costruire ampie convergenze.
Permettetemi ora di formulare qualche ringraziamento e qualche saluto. Innanzitutto a coloro che mi hanno proposto per questo incarico, in particolare il Sig. Sindaco Rivolta e anche al Sindaco (ora Assessore) Gelosa che prima di me ha diretto i lavori di questa assemblea. Ringrazio fin d’ora tutti coloro che collaboreranno più da vicino con me: i capigruppo, il Segretario comunale Maurizio Vietri e la Vicepresidente Carla Torno. Spero di poter contare poi sulla collaborazione di ogni singolo consigliere comunale sia qui che nelle commissioni consiliari permanenti. Ringrazio poi in particolare chi lavora dietro le quinte perché il Consiglio abbia luogo: i messi comunali qui rappresentati da Tino e la segreteria in particolare Enrica Bigoni, Patrizia Saggiorato, Maristella Bergantin (presenti alle mie spalle in veste di "angeli custodi" per verificare che non facciamo troppi errori questa sera) ma anche tutti gli altri Funzionari e dipendenti comunali. Ringrazio infine la mia famiglia (in particolare i miei genitori Sergio e Maria Luisa) per l'amorevole sostegno sempre ricevuto. Saluto infine la stampa che avrà il difficile compito di fare sintesi dei nostri dibattiti per comunicarli alla popolazione tutta. Saluto calorosamente infine le due frazioni del nostro Comune Tornavento e in particolare S.Antonino, alla quale appartengo e che mi onoro di rappresentare, ad esse indirizzo il mio speciale augurio e la mia rassicurazione “non sarete abbandonate!” come troppo spesso si teme! Mi faccio garante di rappresentare soprattutto queste realtà, magari numericamente ridotte, ma ricche di passione e identità propria.
Con l’aiuto di Dio, spero di far bene.
Affresco della sala consiliare, alle spalle della presidenza
Ho poi proseguito il mio intervento aggiungendo alcune considerazioni personali che non avevo preparato e tento qui di riassumere:
Ho deciso di preparare con anticipo questo mio intervento per il grande rispetto che nutro per il Consiglio che vado a presiedere. Rileggendolo però, sia questo pomeriggio che questa sera, ho avvertito il grande rischio che tutte queste belle parole potessero diventare in definitiva "chiacchiere gettate al vento". Come possono tutti questi principi non restare lettera morta, ma diventare vissuto quotidiano e ispirazione per la nostra azione amministrativa?!? Ho trovato la risposta grazie a due sorprese che ho avuto entrando in sala questa sera.
La prima è ritrovarsi a dirigere i lavori di questo Consiglio Comunale all'ombra di un affresco raffigurante la Pentecoste. L'avevo già visto tante volte, ma questa sera l'ho guardato bene. Per chi crede questo ha un significato fortissimo, visto anche la concomitanza con la festa liturgica di ieri. Ma credo esso abbia un significato per tutti, anche per chi non crede. Esso ci invita a non chiuderci, a non farci tappare le orecchie dall'orgoglio, dal sospetto verso gli altri e dalle urla. Ci invita invece a mantenere le nostre menti aperte, a riconoscerci umilmente bisognosi di aiuto e supporto, disponibili a farci illuminare e ispirare le nostre azioni ad un fine più grande delle nostra persona. 
La seconda sorpresa è stata trovare la sala così gremita. Invito tutti i consiglieri a voltarsi un attimo a guardare i volti della nostra gente qui presente in sala questa sera. Imprimeteveli indelebilmente nel cuore e nella mente, perché siano per noi un monito costante. Per i tempi a venire dovremo sempre ricordarci che noi siamo qui per loro e non per noi stessi. Che tutti i nostri sforzi e le nostre fatiche sono fatte per loro. Per tentare tutti insieme di costruire una Lonate, una S.Antonino e una Tornavento migliori.

Buon lavoro a tutti.

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