"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

sabato 4 febbraio 2012

Chiusa Via Ceresio. Perché?

Spieghiamo cosa sta succedendo al pezzo di Via Ceresio che porta alla SS 336 attiualmente chiuso.
Immagine tratta da Google Maps
Quest’anno pare nascere sotto il segno delle Strade e della Viabilità. (chi abita a S.Antonino avrà già capito) Tramite il servizio di linea diretta (Dillo ad Andreoli) ho ricevuto infatti numerose richieste inerenti il tratto di Via Ceresio che dalle cave procede verso la SS 336, recentemente chiuso al traffico. Riporto quindi qui, in forma rigorosamente anonima, le domande più significative con le relative risposte in modo che tutti possano sapere.
Come mai la strada è stata chiusa?
La chiusura è il risultato di un contenzioso amministrativo, facciamo però un passo indietro per capire meglio. Quando ANAS (il Comune per una volta non c’entra) ha presentato il progetto di realizzazione della strada in questione i proprietari della Cava ne avevano subito contestato il tracciato. La strada incriminata sorge infatti sopra il polo estrattivo e comunque troppo vicino al ciglio di cava esistente. Questa vicinanza non permetteva di proseguire con l’attività estrattiva e avrebbe creato quindi un danno agli escavatori. Nonostante le obbiezioni ANAS ha deciso di realizzare comunque la strada secondo il tracciato originale. I Cavatori sono quindi ricorsi al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale, 1° grado di giudizio) e poi al Consiglio di Stato (2° grado di giudizio) che ha dato loro ragione e ha ordinato la demolizione della strada stessa.
È possibile chiudere una strada pubblica?
A livello amministrativo purtroppo si. Infatti dopo la sentenza è intervenuto anche l’ordine di chiusura del Prefetto di Milano, in attesa della gara d’appalto per capire chi dovrà abbattere la strada.
Politicamente però reputo una cosa abbastanza vergognosa chiudere una strada senza neanche sentire il parere del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale. Sembra oramai invalsa la pratica che per il nostro territorio decidano altri.
Cosa state facendo per farla riaprire?
Si tratta indubbiamente di una sfida aperta. Si sta infatti trattando, incontrando i cavatori, per trovare una soluzione che possa mettere d’accordo ambo le parti (e magari salvare la strada). Anche perché ANAS ha già fatto sapere che non realizzerà nessun nuovo collegamento in caso di abbattimento dell’attuale strada (per chiarezza: si tratta qui solo del collegamento, non dell’ingresso sulla 336)
La strada in questione è una “porta sul mondo” che mette in contatto S.Antonino con i paesi vicini, ma anche Milano e Torino. Qualcuno potrebbe obbiettare che vi sia comunque l’accesso alla SS 336 da Via XXIV maggio. Certamente, questa strada però risulta più stretta di Via Ceresio e ospita già l’uscita dei mezzi di un’altra Cava e la piattaforma ecologica comunale. Con la chiusa di Via Ceresio si rovescerà su Via XXIV maggio tutto il traffico proveniente dalle due cave e dalla Piattaforma Ecologica, più tutto il normale traffico veicolare. Questo metterebbe a durissima prova la viabilità su quella Via e nella zona circostante.
Aggiungo io una domanda “Cosa potete fare voi?”
L’Amministrazione Comunale sta già agendo con tutte le carte a propria disposizione per risolvere la questione. Invito la popolazione però a non restare ferma ed immobile, bisogna farci sentire, magari raccogliendo delle firme. Non potrei che applaudire ad una simile iniziative e le posso fin d’ora garantire tutto il mio appoggio. Sono certo che questo mio appello non resterà inascoltato.
Il nostro territorio è sempre più un crocevia importante di grandi traffici, questo non significa che non bisogna combattere per difenderlo.
Mauro Andreoli, Consigliere e Capogruppo PDL e UDC

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